I pesci cartilaginei del reef


Pesci Condroitti
I Pesci sono definiti come i vertebrati acquatici rivestiti da scaglie che utilizzano pinne per nuotare e branchie per respirare, durante tutte le fasi della loro vita, questo raggruppameno però è considerato privo di validità nella sistematica moderna.
Riguardo alla loro sistematica occorre inoltre precisare che non tutti i biologi e gli scienziati seguono la stessa divisione tassonomica, pertanto esistono suddivisioni, famiglie, classi e sottoclassi che sono oggetto di discussione nel mondo accademico. Nella tassonomia tradizionale i Pesci sono posti nel regno degli Animalia (Animali), phylum dei Chordata (Cordati), Subphylum dei Vertebrata (Vertebrati).
In base alla tipologia delle loro ossa vengono generalmente e tradizionalmente suddivisi in due principali raggruppamenti che non hanno anche qui un vero e proprio valore sistematico: Condroitti (pesci cartilaginei) e Osteitti (pesci ossei).
Dato che la loro sistematica risulta molto complessa, e non tutti gli studiosi sono in accordo sulle varie suddivisioni, in questa sede ho deciso di non approfondire l'argomento.

In questa pagina ci occupiamo del gruppo degli Condroitti (pesci cartilaginei) che costituiscono una categoria particolare.
Questi pesci hanno la peculiarità di possedere uno scheletro interno cartilagineo che dà loro il nome (dal greco chondros = cartilagine e ichtios = pesce). Non possiedono infatti ossa dermiche costituite da una matrice extracellulare molto dura e compatta mineralizzata, come ad esempio quelle dei mammiferi, costituite dal 60-70% da fosfato di calcio. Pertanto a livello fossile le ossa dei Condroitti non si conservano, se non in rari casi eccezionali, le uniche parti che si ritrovano sono i denti.
Comprendono oltre 1200 specie diverse, a cui appartengono gli squali e le razze, si distinguono a prima vista dai pesci ossei per la scarsa simmetria su un piano orizzontale, in particolare la bocca si trova più in basso, e la pinna è asimmetrica.





Torpedine (Torpedo panthera)
Località - Parco naturale marino del Wadi el Gemal, Egitto
Note - Questo pesce cartilagine della lungheza di mezzo metro. Le Torpedini possiedono due grandi organi elettrici situati sotto la pelle, fra le pinne pettorali e il capo, con i quali possono dare scariche elettriche di notevole potenza. Ho sperimentato la cosa anni fa in Sargegna durante una battuta di pesca con le reto su una battellino di pescatori professionisti. La scossa è simile al 220 volt e il braccio è rimasto intopidito per quasi mezz'ora (era il battesimo che danno i pescatori agli ospiti).














Trigone maculato (Taeniura lymma)
Località - Parco naturale marino del Wadi el Gemal, Egitto
Note - Si tratta di una razza che con la sua livrea colorata attrae per i suo bell'aspetto, ma è pericolosa. Come molti suoi simili si nutre di molluschi che spezza con l'apparato masticatore (la bocca si trova nella parte inferiore del corpo). Nelle foto la si vede mentre con le "ali" si nutre e solleva la sabbia per individure organismi endobionti. Nell'ultima foto si vedono benissimo le sue due spine velenifere che provocano dolore fortissimo: le usa solo come difesa se minacciata o calpestata.





Pastinaca a macchie nere (Taeniura melanospilos)
Località - Parco naturale marino del Wadi el Gemal, Egitto
Note - Grande razza lunga circa tre metri, coda compresa dotata di spina vlenifera.









Manta gigante (Manta birostris)
Località - White Kinght Bay, Sharm el Sheikh, Egitto
Note - Il sogno di ogni subacqueo. Tre esemplari di quasi tre metri di "apertura alare" fanno capriole con la bocca aperta per nutrirsi di palcton in compagnia delle inseparabili remore. Per niente impaurire dalla presenza umana mi sfiorano: un'esperieza indimenticabile.











Squalo chitarra (Rhinobatos typus)
Località - Parco naturale marino del Wadi el Gemal, Egitto
Note - Lo "squalo chitarra" (lungo dira 1,5 metri) è innocuo, ma se infatidito sperona il malcapitato con il suo potente rostro. Avendo avuto la fortuna di trovare un esemplare morto sulla spiaggia (mia mogle lo mostra reggendolo per il rostro) ho potuto fotografare la pelle coriacea e l'apparato masticatore (placche dentali) che, dato che si nutre di molluschi, è fatto per rompere i gusci. Quelli sopra non sono occhi, ma organi olfattori (il "naso").





Squalo pinna bianca (Triaenodon obesus)
Località - Parco naturale marino del Wadi el Gemal, Egitto
Note - Lo "squalo pinna bianca del reef" è una tra le specie di squalo più comuni nelle barriere coralline. Non è pericoloso per l'uomo. Vive di solito sul fondale o nelle sue vicinanze in acque costiere, a profondità che va da 8 a 40 metri. Incontrarlo è una fortuna. Questa foto l'ha scattata il mio compagno di snorkenling Dario Alberton in quanto stavo fotografando dei coralli. Il selace (circa due metri di lunghezza) mi è passato alle spalle incuriosito dalla mia presenza, per poi allontanarsi al largo. Non mi sono accorto di nulla, fortunatamente il mio compagno di snorkeling Dario Alberton ha scattato una foto "al volo" mentre si allontana.