Aspetti ecologici


Un ambiente inospitale
Appena ci si tuffa nelle acque tropicali di una barriera corallina si è colpiti per il brulicare di vita che possiamo osservare. Colori, forme, dimensioni, dinamicità e quantità di individui suggeriscono un habitat ideale ...ma non è proprio così !
Tutti i mari tropicali, al contrario delle apparenze, sono dei luoghi estremamente inospitali in quanto le loro acque calde e trasparenti sono molto povere di sostanze nutritive (per questo più trasparenti) e pertanto poco popolate da pesci ed altri organismi.
Il reef invece costituisce un'oasi in un immenso "deserto" d'acqua. Qui si concentra la vita e si manifesta una grande competizione per la sopravvivenza e lo spazio: si tratta di un peculiare ecosistena ricco di forme e complesso per biodiversità ed interazioni.


L'ecosistema delle scogliere madreporiche
Questo ambiente naturale è molto delicato in quanto molto sensibile alle variazioni di certi parametri.
I coralli calcarei costruttori delle scogliere madreporiche (in genere madrepore) sono concentrati nella zona fotica, fascia d'acqua che viene raggiunta dalla luce, compresa, cioè, tra il livello di bassa marea e ed i 50m.
Anche la trasparenza dell'acqua è molto importante infatti le madrepore amano l'acqua limpida e qui si sviluppano meglio.

Una scogliera madreporica provvede a dare cibo e riparo a migliaia di organismi che coesistono in una complessa catena alimentare.
Differenti modi di vita permettono a questi organismi di dividere la stessa area, ma tutti hanno lo stesso obbiettivo: quello di occupare il proprio spazio necessario per alimentarsi e riprodursi: quelli che non riescono a soddisfare queste esigenze soccombono.
Pertanto l'ecosistema di una scogliera madreporica è in costante stato di modificazione e la sua sopravvivenza è determinata da un equilibrio tra i gi organismi che la popolano. Se ad esempio coralli vengono distrutti in eccesso dai loro predatori (come ad esempio alcune stelle di mare o i pesci pappagallo) ecco che la catena trofica si interrompe con conseguenze disastrose.




Varietà di forme di vita
Già a pochi metri dalla riva, nella zona della laguna interna della barrier reef, si incontra un mondo fantastico e colorato che testimonia la presenza di molteplici forme di vita. Nella foto lo scrivente si immerge tra le madrepore del parco marino del Wadi El Gemal, Egitto (foto Dario Alberton).



Come si forma una scogliera madreporica
Il reef viene edificato dai coralli coloniali costruttori, principalmente le madrepore, che col loro scheletro calcareo danno luogo ad ingenti formazioni coralline.
L'accrescimento di questi coralli è il risultato dell'interazione tra gli animali che lo compongono (i polipi) e di certe alghe unicellulari, le zooxantelle, microscopici vegetali che vivono tra i loro tessuti. Si tratta di una simbiosi mutualistica, cioè un rapporto che beneficia entrambe gli ospiti (contrario della simbiosi antagonistica dove una specie sola ne trae beneficio).

Un singolo polipo di una colonia assomiglia ad un piccolo anemone di mare ed è in grado di paralizzare il plancton di passaggio con le proprie cellule urticanti per nutrirsene. Il plancton catturato e digerito non è in grado di fornire tutte le sostanze nutrizionali richieste per la corretta alimentazione del polipo. Le rimanenti sostanze sono fornite dalle alghe zooxantelle che, tramite la sintesi crolofilliana, convertono la luce del sole, diossdo di carbonio ed i loro scarti organici in ossigeno e carboidrati. Questi ultimi sono infatti usati dal polipo per costruire la propria impalcatura calcarea un vero processo di calcificazione che si manifesta in modo eclatante nelle madrepore.
Queste alghe inoltre forniscono anche la colorazione al corallo che altrimenti sarebbe di colore grigiastro.

Ecco quindi spiegato il fenomeno della crescita del corallo verso la luce che è giustificato così dalla presenza delle Zooxantelle. Occorre precisare che queste alghe non sono però indispensabili alla soppravvivenza dei coralli che possono vivere anche in zone con poca luce, ma in questo caso il loro sviluppo sarà segnato da un notevole riduzione della crescita. In ogni caso le specie costruttrici non vivono al di sotto dei 50m e hanno il maggior sviluppo verso la superficie.




Distribuzione batimetrica dei coralli
Crescita del corallo verso la luce giustificato dalla presenza delle Zooxantelle: i polipi possono vivere fino ad una profondità di a circa 90 metri, cioè alla fine della "zona fotica", dove la luce riesce ancora ad giungere.



Biodiversità
Con questa parola (termine ormai abusta e diventato di moda ...ma speriamo che non solo di moda non si tratti), si intende la molteplicità di esseri viventi presenti e che interagiscono in un dato ambiente: credo che una barriera corallina costituisca un tipico esempio di biodiversità. Per questo motivo questi ambienti devono essere salvaguardati!
Chiunque nuoti con la maschera e pinne ad osservare gli esseri viventi presenti in un qualsiasi reef, anche se non esperto, si rende immediatamente conto della miriade di esserri viventi che si aggirano tra i coralli.
Si tratta, come ho già accennato in precedenza, di un'oasi in un deserto d'acqua dove si manifesta una strordinaria concentrazione di esseri viventi. La catena trofica e l'interazione tra i vari esseri fa sì che se sopprimiamo un solo elemento tutti ne subiscono le conseguenze con risultati distruttivi per l'intero ecosistema.
Non tutte le barriere coralline presentano gli stessi abitanti anche se gran parte di questi risultano comuni a tutto il mondo. Nei Caraibi troveremo specie di pesci e coralli diverse rispetto alle Maldive o al Mar Rosso. Si potrà quindi parlare di elementi endemici tipici di certe aree specifiche.


Distribuzione geografica
La zona tropicale, fascia determinata dai paralleli compresi tra i 23°27' a Nord e a Sud dell'equatore, è l'ambiente che possiede i requisiti necessari per poter ospitare le barriere coralline e gli esseri viventi ad esse legati. In genere la fascia che ne limita la sopravvivenza si viluppa mediamente tra 32° Nord e 30° Sud.
Le scogliere madreporiche che presentano a livello planetario gran interesse naturalistico per bellezza e biodiversità sono localizzate principalmente nella costa nord-orientale dell'Australia, generalmente nelle isole del Pacifico, in varie località dell'Oceano Indiano nell'arcipelago delle Maldive, nel Mar Rosso e nel mare dei Caraibi in genere.
Sono queste le più famose anche dal punto di vista turistico. Tutti i reeff presentano però più o meno le stesse caratteristiche naturali. Un paragone che potrebbe calzare bene come esempio è quello con un bosco delle nostre valli alpine: ogni bosco è simile ad un'altro, ma presenta delle caratteristiche diverse sia a livello di vegetali ed animali che di paesaggio. Pochi sono quelli che però presentano una bellezza caratteristica.



Distribuzione delle barriere coralline nel mondo
File preso in prestito alla NASA in cui si vedono, in rosso, le principali barriere coralline che si trovano nelle acque dell'oceano Atlantico occidentale e nell'Indo-Pacifico, tra le latitudini di circa 32°N e 30°S.