Lo snorkeling


Un modo più "ecologico" per immergersi
L'immersione subacquea con le bombole (autorespiratore), ormai diventata anche molto di moda, non è alla portata di tutti. L'attrezzatura risulta molto costosa, problematica da trasportare ed occorre avere anche un brevetto per svolgere l'attività che risulta inoltre pericolosa se non eseguita correttamente.
Lo snorkeling che consiste nell'immergersi solo con maschera e tubo-resiratore (chiamato appunto snorkel), è una facile, sicura e divertente attività alla portata di tutte le tasce ed età. Trovo che questo modo di avvicinarsi al mare risulta, anche se faticoso, più salutare e molto rispettoso della natura.



Assalto al reef (Ras Umm Sid, Sharm el-Sheikh, Egitto, luglio 2000).
L'area molto bella ed ambita per le immersioni con bombole è chiamata "Temple". Si possono contare otto battelli adibiti al trasporto di sub che portano una decina di persone per ognuno e possiamo quindi arguire che circa 80 persone dotate di bombole in questo momento stanno potenzialmente aggirandosi per il reef !


Per praticare dello snorkeling che dia risultati simili all'immersione con autorespiratore non è facile: infatti occorre essere buoni nuotatori ed avere del "fiato" per scendere sul fondo. Se però vi accontentate di splorare il mondo marino senza immergervi troppo potrete osservare il paesaggio subacqueo nuotando in superficie con piccole puntate in immersione.
Se si sa nuotare il galleggiameto è garantito: occorre stare immobili a faccia all'ingiù e respirare con il tubo, per sostarsi basta usare le pinne. Con un poco di allenamento questo sport può essere praticato da tutta la famiglia.
L'osservazione della "barriera corallina" non implica un'immersione vera e propria: un gran numero di organismi lo si vede anche in mezzo metro d'acqua! La scarpata interna del reef, dove si concentra una attività biologica intensa, si localizza infatti appena al termine della piattaforma corallina dove l'acqua non raggiunge il metro di profondità.
Devo solo ricordare che è indispensabile seguire le seguenti regole generali:

1- restare in silenzio e muoversi lentamente per non spaventare i pesci;
2- non muovere le mani davanti a voi perchè spaventa i pesci che tenderanno a mantenere le distanze;
3- per nuotare occorre solo "pinnare": le braccia vanno distese lungo i fianchi;
4- non muovere le mani verso i pesci perchè possono addentare le dita scambiandole per una preda o del cibo;
5- non salire in piedi o cammiare sui coralli perchè, oltre che è pericolosissimo (tagliano come rasoi), si distrugge una biodiversità preziosissima;
6- non toccate nessun essere vivente e non molestate i pesci che potrebberro difendersi con gravi conseguenze;
7- se incontrate animali di grandi dimensioni non inpressionatevi: sono solo curiosi;
8- se incontrate uno squalo non agitatevi, non gridate o fate spruzzi: se non lo disturbate se ne andrà !

Ricordate che nel reef vedrete senza immergervi cose che vi stupiranno e vi emozioneranno profondamente lasciandovi dei ricordi indimenticabili. Questo è testimoniato da tutte le fotografie subacquee che vedete in queste pagine che sono state riprese dallo scrivente impiegando solo la tecnica dello snorkeling.



Nuotare rispettando il mare (Hembadoo Island, Maldive, marzo 1988).
Con la tecnica snorkeling, che prevede un'attrezzatura minima, si esplora il reef rispettando la natura.


Attrezzatura per lo snorkeling
L'attezzatura è minima: maschera, boccaglio (snorkel) e pinne sono l'essenziale. Devo però dire che nel caso di mari tropicali ci si trova a volte di fronte a situazioni estreme (correnti, animali pericolosi, eccessivo sole) pertanto raccomando innazitutto del materiale professionale.
Sono utili, se non indispensabili, due cose: una tuta superleggera e le scarpette (stivaletti) da reef. La prima è sottilissima e serve solo per proteggersi dal sole e dal contatto con coralli, meduse e/o pesci urticanti. La stessa funzione la fa una aderentissima maglietta di cotone bianco (ved. foto sopra) o quelle elasticizzate create apposta. Il sole infatti brucia la schiena e anche il petto per il riflesso dalla sabbia corallina bianca del fondale.
Non consiglio di spalmarsi di crema solare perchè è inquinante (in molti parchi naturali marini è ormai vietato usarla) ...e quindi è meglio indossare la maglietta !


   
La scarpetta da reef protegge i piedi dal contatto con corallo tagliente ed animali velenosi: è pur vero che non si deve camminare sui coralli (cosa tra l'altro pericolosissima), ma serve per camminare sulle spiagge, rocce, barche, entrare in acqua o dove a piedi nudi è pericoloso. Lo stivaletto della foto a sx mi ha seguito per anni, prima di essere buttato per l'eccessiva usura. Questo modello è veramente funzionale e protegge bene il piede: le piccole ventose fanno presa sulle superfici bagnate come la scaletta di una barca. Nell'immagine di destra compare la foto di un ottimo paio di pinne "aperte" che si calzano sulla scarpetta da reef: vanno infilate e tolte in acqua dove "non si tocca", per evitare di calpestare il fondo!


Se si adotta la scarpetta da reef occorre anche usare la pinna "aperta" che viene infilata direttamenta sulla scarpa stessa. E' utilissima specialmente per gli spostamenti in barca (per risalire la scaletta) e le lunghe camminate che a volte necessitano per avvicianrsi alla localitè designata per l'immersione.
Basta uno zaino o una sacca per contenere tutta l'attrezzature per lo snorkeling.