Tecnologia preistorica |
Evoluzione della tecnologia
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L'età della pietra
Datazioni
I manufatti litici prodotti dagli uomini primitivi, essendo di pietra (roccia), non sono direttamente databili, in questo contesto infatti possiamo paragonarli a dei fossili in quanto sono composti rocciosi, pertanto per la loro datazione assoluta e ralativa si deve fare riferimento alla Paleontologia. Occorre anche tener conto che la varie culture ed industrie si sono originate, sviluppate e scomparse in luoghi diversi e in tempi diversi, pertanto non si possono datare generalmente. Per avere una datazione assoluta è necessario quindi far riferimento alle rispettive culture in riferimento anche alle varie specie umane che si sono succedute nel tempo producento i propri strumenti litici. Inserisco una tabella interessante che, anche se datata, illustra in modo splendido e chiaro il Paleolitico.
Datazioni, culture ed industrie del Paleotitico (dalla Guida al Paleolitico del Civico Museo Archeologico di Milano, ed. 1980)
Metodo di classificazione
Gli strumenti litici prodotti dai nostri antenati sono moltissimi e presentano forme e caratteristiche profondamente diverse tra loro. Tant'è vero che esiste un metodo di classificazione per catalogarli. La classificazione degli utensili litici si basa alla loro forma, alla tipologia di lavorazione con cui sono stati prodotti, all'utilizzo a cui vengono destinati e alle culture umane da cui sono stati prodotti ed utilizzati.
Sappiamo che l'evoluzione della tecnologia segue pari passo quella umana corrispondente, pertanto gli attrezzi più semplici sono da attribuirsi a rigor di logica alle culture umane più primitive. Non è questo un fenomeno comune a tutte le culture, infatti attualmente mentre si esplora lo spazio con stazioni orbitali, esistono in Australia aborigeni che ancora sono allo stadio culturale del paleolitico.
A prescindere da queste considerazioni, escludendo la cultura osteodontocheratica che non rappresenta propriamente una tecnologia, la tipologia degli utensili litici può essere riassunta in due gruppi principali: la cultura del ciottolo e la cultura della scheggia.
Più avanti ho riportato una serie di fotografie che permetteranno in modo semplice e comprensibile, di essere in grado di distinguere i principali manufatti che i nostri antenati realizzarono lavorando la pietra.
Le glaciazioni
A proposito di questo immane evento climatico globale occorre fare una riflessione.
Nella stora geologica della Terra eventi glaciali (che sono anche durati molti milioni di anni) ne sono stati documentati sei. La prime tre glaciazioni sono precambriane (Archeana, Huroniana e Cryogeniana) le
le successive due sono paleozoiche (Andeana e Permiana) e la sesta, detta Cenozoica (o Quaternaria), è quella attuale. In quet'ultimo periodo che è iniziato, circa 1,8 milioni di anni fa con un progressivo abbassamento delle temperature e la formazione dei ghiacci ai poli ("normalmente" non esistono), è comparso l'uomo.
Attualmento stiamo vivendo ancora in un periodo glaciale che si suppone stia terminando col progressivo innazamento delle temperature e conseguente fusione dei ghiacci polari enfatizzato dai problemi ecologici.
I fenomeni glaciali della glaciazione Cenozoica (o Quaternaria) hanno determinato l'abbassamento delle temperature medie del nostro pianeta determinando cinque cicli galciali con altrettante fasi calde corrispondenti (detti inerglaciali). Questi cinque cicli climatici, prendono il nome dal Danubio e dai suoi affluenti Gunz, Mindel, Riss, Wurm (località dove si sono eseguiti i primi studi geologici) e corrispondono ad un alternarsi di fasi calde e fredde in cui le popolazioni umane furono soggette a uno "stress" climatico non indifferente.
Ponti di terra ferma venutisi a creare con l'abbassamento del livello delle acque marine dovuto all'ammassarsi dei ghiacci ai poli (fenomeni eustatici) permisero ai nostri progenitori di spostarsi verso sud, dando luogo a migrazioni di massa. Nelle fasi interglaciali calde si verificò il fenomeno contrario. Si pensa che i periodi glaciali abbiano fornito un certo di stimolo intellettivo nell'evoluzione della specie umana specialmente per quanto riguarda la nostra specie Homo sapiens sapiens, mente il nostro cugino Homo sapiens neanderthalensis, più robusto, si suppone che non sia stato in grado di adattarsi culturalmente estinguendosi. Pertanto, come sostengono molti studiosi, probabilmente l'uomo sviluppò certe tecnologie (fuoco, vestiti, abitazioni, domesticazione degli animali, ecc.) per froteggiare il clima avverso tramandando poi la tecnologia di generazione in generazione.
Culture ed industrie
In Antropologia compaiono terminologie particolari. È importante il termine cultura in cui si intende l'insieme di tutti i prodotti dell'attività umana che caratterizzano una determinata popolazione. Nel nostro caso, in cui trattiamo della lavorazione della pietra, si parla quindi di culture litiche. L'insieme delle tecniche caratteristiche di lavorazione della pietra, che ogni cultura può presentare, viene detta industria. Ad esempio le culture del Paleolitico medio sono rappresentate da industrie quali la Musteriana, l'Uluzziana, l'Acheuleana, ecc. che prendono nome (similmente all'ambito della paleontologia) da località dove sono state rinvenute o studiate per la prima volta.
Le terminilogie che fanno riferimento alla tecnologia preistorica è le loro definizione sono la seguenti.
- Cultura: facies culturale omogenea tipica di una data popolazione
- Industria: insieme delle tecniche ed attività che trasforma la materia prima in oggetti.
- Officina: luogo più o meno stanziale in cui veniva lavorata la pietra.
La cultura osteodontocheraticae le eoliti
Raymond Arthur Dart (1893 - 1988), antropologo scopritore degli Australopitecini Sudafricani, nel 1949 ipotizzò che prima della scoperta della lavorazione della pietra, i nostri progenitori, come fanno attualmente gli scimpanzé, usassero degli oggetti di origine naturale aventi forma particolare (ad esempio una scheggia di osso, un dente, un corno di cervo, ecc.) impiegandoli come strumenti occasionali. Non si tratta in questo caso di vera tecnologia, ma nei suoi studi Dart dimostrò che per un tempo lunghissimo i nostri primitivi progenitori avevano adottato questo sistema e battezzò questa cultura" con il termine di osteodontocheratica, cioè che usufruisce di osse, denti e del corna di animali. Molti di questi reperti, rinvenuti in siti posti presso quelli in cui vennero ritrovati gli Australopitecini, presentano evidenti tracce di uso: ciò testimonia laveridicità della sua teoria. Pertanto sappiamo che questo modo elementare di utilizzare degli attrezzi è esistito per centinaia di migliaia di anni.
Raymond Arthur Dart (1893 - 1988)
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I materiali della cultura osteodontocheratica Nell'immagine ho inserito i materiali che furono utilizzati nella cosidetta "età della pietra". A sinistra compare il legno, facilmente deperibile, infatti i manufatti sono rarissimi. In cetro si vede osso, dente e corno, i materiali della cultura osteodontocheratica ed infine la pietra (in questo caso una amigdala) i cui reperti, conservandosi senza problemi per temi lunghissimi, sono innumerevoli. |
Esempio di una eolite Ciottolo di basalto della lunghezza di circa 9 cm, raccolto lungo la spiaggia di Nora presso Pula in Sardegna, dove si scorgono in alto intaccature che sembrano essere frutto delle lavorazione per ritocco. Si tratta dell'azione delle onde che hanno scagliato più volte l'elemento a colpire altri ciottoli provocandone la sceggiatura. |
Esempi di prodotti di industrie litiche
Ho inserito alcuni esempi in cui compaiono diversi tipici manufatti litici che rappresentano le principali culture
Prodotti della pebble culture Tipica del Paleolitico inferiore, è la più "semplice" cultura litica che presenta solo le seguenti principali tipologie: da sinistra, il chopper (ciottolo scheggiato solo da un lato sulla punta), il chopping tool (ciottolo scheggiato sulla punta su due lati), bifacciale a tallone risparmiato (ciottolo lavorato su entrambe le facce lasciando un parte grezza), Amigdala anche semplicemente detto bifacciale (ciottolo lavorato completamente su entrambe le facce). |
Prodotti dell'industria della pietra scheggiata Questa tipologia, che compare nel Paleolitico medio, comprede culture ed industrie di varia tipologia che hanno aspetti complessi. Vengono utilizzate schegge prodotte dal discacco di parte di materiale da un blocco preformato detto nucleo. Le schegge costituiscono lame e punte che vengono ritoccate fino e formare un attrezzo. Le foto compare un serie di varie lame lavorate. |
Opere d'arte da schegge di selce A partire dal Paleolitico superiore la tecnologia dell'industria della pietra scheggiata raggiunge livelli altissimi. Si tratta di lame di selce lavorate in modo attualmente inimitabile (solo pochi archeologi sperimentali ci riescono). Nella foto un coltello in selce del Neolitico della Danimarca. |
Tecnologia della pietra levigata Le industrie del Neolitico conservano ancora l'industria della pietra scheggiata (si veda il coltello in selce del Neolitico sopra), ma compare anche la tecnica semplice della levigazione ottenuta sfregado un ciottolo su una lastra di pietra cosparsa di sabbia quarzosa bagnata con acqua. Nella foto una macina e un'ascia levigata del Neolitico del Marocco (lunghezza 16 cm). |